L'omino del Blu

Una poetica ed emozionale rappresentazione dei nostri tempi.

Recensione

Durante un bel giorno di primavera, arrivò in città un ometto piccolo, calvo e panciuto. Si mise al centro della piazza e iniziò a vendere pezzi di cielo…di ogni genere e sfumatura.

Zoo libri regala, ancora una volta, una poetica ed emozionante narrazione raccontata da Cristina Bellemo. Una storia ricca di realismo metaforico, luce di un mondo cupo, fagocitato da alti e grigi grattacieli e da sguardi persi nel mondo fittizio degli smartphone. Una realtà vera, in cui finiamo per specchiarci, alimentando una vita priva di reali contatti, proprio come fossimo una filmica proiezione di una asimoviana visione fantascientifica. Una mancanza esponenziale di relazioni, legata all’habitat naturale in cui ci muoviamo distrattamente, senza più riuscire ad osservare il mondo.

Proprio da qui parte l'opera della Bellemo, abile nel definire la delicatezza narrativa del suo omino del blu, illustrato dalle antropomorfe e surreali figure estetiche, pensate da Maria Moya che, con il suo coraggio nel voler uscire dai canoni normalizzati, sì inoltra in un confine artistico che osa tra matite ed acquerelli.